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PLS: Benessere dei suini negli allevamenti

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Clausola di esclusione della responsabilità

  • La presente sintesi semplificata ha per oggetto il parere dell’EFSA Opinion on the welfare of pigs on farm sul benessere dei suini negli allevamenti.
  • Lo scopo della presente sintesi semplificata è migliorare la trasparenza e informare le parti interessate in merito al lavoro svolto dall’EFSA sul tema utilizzando un linguaggio semplificato.
  • Chi fosse eventualmente interessato alla valutazione e ad analisi più approfondite può consultare la dichiarazione completa dell’EFSA, disponibile qui.

I suini negli allevamenti: una panoramica

  • TheLa sicurezza della filiera alimentare è direttamente connessa al benessere degli animali, in particolare negli allevamenti di quelli da reddito, a causa degli stretti legami che intercorrono tra benessere animale, salute animale e malattie veicolate da alimenti.
  • Fattori di stress e scarso benessere possono portare a maggiore suscettibilità alle malattie trasmissibili tra animali.
  • Le buone prassi per garantire il benessere degli animali non solo riducono le sofferenze inutili, ma contribuiscono anche a migliorarne la salute.
  • Nell’ambito della sua strategia «Dal produttore al consumatore», la Commissione europea sta effettuando una valutazione globale della normativa in materia di benessere degli animali, compresa la direttiva 2008/120/CE del Consiglio sulla protezione dei suini.
  • Questa direttiva sulla protezione dei suini si basa su un parere scientifico espresso dal comitato scientifico veterinario (CSV) nel 1997.
  • L’EFSA e il suo gruppo di esperti scientifici sulla salute e il benessere degli animali (AHAW) hanno pubblicato diversi pareri sul tema del benessere dei suini nel 2004, 2005, 2007, 2012 e 2014.

Che cosa ha chiesto di fare l’EFSA al gruppo di esperti scientifici AHAW?

  • La Commissione europea ha chiesto all’EFSA di fornire una base di prove scientifiche per il benessere dei suini nei sistemi di allevamento.
  • Inizialmente, il mandato impone all’EFSA di valutare cinque termini generali di riferimento: gli attuali sistemi e le pratiche di allevamento dei suini, le pertinenti conseguenze sul benessere e i relativi indicatori diretti del benessere dell’animale, i pericoli che comportano conseguenze per il benessere degli animali, per infine formulare raccomandazioni atte a prevenire e correggere i pericoli o per mitigarne le conseguenze sul benessere degli animali.
  • Successivamente, il mandato impone all’EFSA di valutare anche cinque termini di riferimento specifici. Per tali scenari, la Commissione ha individuato difficoltà pratiche o informazioni insufficienti a garantire il benessere degli animali.
  • Per quanto riguarda i termini di riferimento specifici, l’EFSA è invitata a proporre indicatori diretti del benessere dell’animale dettagliati oltre a misure preventive e correttive con criteri qualitativi (a risposta chiusa) o quantitativi (minimo/massimo) (ossia requisiti per prevenire e/o mitigare le conseguenze sul benessere), laddove possibile.
  • La valutazione deve riguardare tutte le categorie di suini: scrofette e scrofe asciutte, scrofe in allattamento, lattonzoli, suinetti, suini all’ingrasso e verri.

In che modo l’EFSA ha svolto questo compito?

  • Il gruppo di esperti scientifici ha seguito le Methodological guidance for the development of animal welfare mandates in the context of the Farm to Fork Strategy [Linee guida metodologiche per lo sviluppo di mandati in materia di benessere degli animali nel contesto della strategia «Dal produttore al consumatore»] dell’EFSA.
  • Sono state analizzate la letteratura pertinente sottoposta a revisione tra pari e la letteratura grigia (non sottoposta a revisione tra pari), le informazioni provenienti dalla precedenti produzione scientifica dell’EFSA nonché le informazioni ricevute sia dalla rete AHAW dell’EFSA sia tramite consultazione pubblica con i portatori di interesse.
  • Le informazioni acquisite sono state utilizzate per formulare una descrizione motivata e sottoposte a una valutazione qualitativa o (qualora possibile) quantitativa per affrontare i termini di riferimento generali e specifici.
  • Sono stati estratti e analizzati i dati sulla relazione esistente tra gli indicatori diretti del benessere dell’animale e le variabili di esposizione dei termini di riferimento specifici.

Quali sono i risultati principali?

Tra gli altri risultati figurano (per la presentazione completa dei risultati si rimanda alla relazione integrale) i seguenti concetti.

  • Aderendo ai principi di buon raggruppamento (compreso l’uso di appositi recinti), corretta progettazione/disposizione dei recinti in allevamento, buona alimentazione e buona gestione generale, è possibile mitigare in qualsiasi fase le conseguenze per il benessere associate al raggruppamento di scrofette e scrofe.
  • È possibile offrire alle scrofe in allattamento una maggiore libertà comportamentale alloggiandole in recinti da parto, anziché in stalli da parto, senza aumentare la mortalità dei lattonzoli prima dello svezzamento.
  • L’uso di stalli da parto temporanei non è consigliabile come misura nella transizione dall’uso di stalli da parto a recinti da parto, a meno che le dimensioni degli stalli da parto temporanei non siano uguali a quelle del futuro recinto da parto libero.
  • Gli obiettivi di riproduzione che comportano figliate le cui dimensioni superano costantemente il numero di capezzoli funzionali della scrofa non si tradurranno in un benessere adeguato per le scrofe o i lattonzoli.
  • I materiali più adatti alla costruzione di giacigli per le scrofe nella fase precedente al parto sono la paglia a stelo lungo o a taglio lungo, il fieno e il fieno-silo. Devono essere forniti in quantità sufficiente per consentire l’espressione di tutti gli elementi comportamentali della preparazione del giaciglio a livello funzionale.
  • Fornire materiale di arricchimento ai lattonzoli durante il periodo di allattamento riduce il rischio di morsicatura della coda nei suinetti e nei suini in crescita.
  • Il rischio di morsicatura della coda aumenta quando si riduce lo spazio disponibile: tale situazione comporta un aumento della percentuale di pavimenti fessurati, un’elevata velocità e una scarsa qualità dell’aria (ad esempio, alti livelli di ammoniaca) e, per mancanza di arricchimento, un cattivo stato di salute e carenze nella composizione dei mangimi.
  • Sebbene il taglio della coda sia efficace, perché riduce il rischio di lesioni, non è necessario quando le pratiche di allevamento e gestione sono adeguate.
  • La castrazione chirurgica senza anestesia è dolorosa a qualsiasi età e ha conseguenze negative a breve e medio termine sul benessere animale. Le alternative alla castrazione chirurgica tradizionale includono la possibilità di lasciare i maschi integri con l’adeguata adozione di strategie di gestione, l’applicazione dell’immunocastrazione o la castrazione chirurgica con anestetico e analgesico per attenuare il dolore derivante dalla procedura.
  • La riduzione dei denti è una procedura stressante che, se eseguita in modo scorretto, provoca dolore a breve e lungo termine. Il troncamento è per natura dannoso.
  • Per monitorare il livello di benessere in azienda dei suini all’ingrasso, gli indicatori diretti del benessere dell’animale più utili e promettenti da registrare nei macelli sono quelli relativi a lesioni della coda, dichiarazioni di non idoneità delle carcasse e lesioni polmonari.
  • Per monitorare il livello di benessere nell’azienda zootecnica delle scrofe che devono essere riformate, gli indicatori diretti del benessere dell’animale più utili e promettenti da registrare al macello sono la condizione corporea, le dichiarazioni di non idoneità delle carcasse, le ulcere scapolari e le lesioni vulvari.

Tabella 1. Sintesi delle conseguenze individuate sul benessere e dei sistemi di allevamento per specie suina e struttura di stabulazione.

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Di quali limiti soffrivano i dati attualmente disponibili?

  • È possibile che il numero di pertinenti conseguenze sul benessere, indicatori diretti del benessere dell’animale e/o pericoli sia stato sottovalutato a causa di parti mancanti della letteratura grigia e della letteratura sottoposta a revisione paritaria, perché sono stati ignorati potenziali sinonimi di termini chiave e perché le ricerche sono state limitate alle sole pubblicazioni in inglese.
  • Le ricerche nella letteratura non sono state limitate agli studi condotti nell’UE, il che potrebbe portare al recupero di animali e all’analisi di condizioni attualmente non in uso nell’UE.
  • Non sono state svolte ricerche in tutte le banche dati pertinenti.
  • È stato selezionato un numero limitato (7-9) di esperti in base alle relative conoscenze sul benessere degli animali nelle diverse categorie di suini e sui relativi sistemi di allevamento.
  • Il tempo a disposizione per la ricerca e l’analisi della letteratura è stato limitato e mancavano dati sufficienti per trarre conclusioni quantitative.
  • L’approccio utilizzato per valutare le variabili di esposizione dei termini di riferimento specifici [EKE, semiquantitativo, qualitativo (a risposta chiusa) o narrativo] potrebbe aver portato a una rappresentazione diversa dei risultati, migliorandone o limitandone la comprensione.

Principali implicazioni e raccomandazioni

  • Il gruppo di esperti AHAW ha individuato un totale di 71 raccomandazioni in merito al benessere dei suini negli allevamenti.
  • Tutti i requisiti elencati in queste raccomandazioni (si veda il paragrafo 12 del parere scientifico) possono essere tenuti in considerazione dalle autorità sanitarie pubbliche quando effettuano controlli ufficiali negli allevamenti e nei macelli di suini, ad esempio per quanto riguarda lo spazio, la pratica delle mutilazioni, i sistemi di allevamento.
  • Le raccomandazioni indicative includono quanto segue (per un elenco esaustivo si rimanda alla relazione integrale):
    • il personale deve ricevere una formazione adeguata per poter individuare, attenuare e affrontare potenziali conseguenze sul benessere;
    • devono essere messe in atto misure di prevenzione o correzione di quei pericoli che comportano le conseguenze sul benessere altamente pertinenti individuate e misure di mitigazione delle conseguenze sul benessere altamente pertinenti;
    • per evitare gli effetti della stabulazione a posta fissa sul benessere e le possibili conseguenze, in termini di prestazioni riproduttive, dello stress nelle prime fasi della gravidanza, si raccomanda di raggruppare le scrofe al momento dello svezzamento;
    • per motivi di benessere degli animali, le scrofe in fase perinatale e in allattamento non devono essere alloggiate in stalli da parto, ma in recinti da parto;
    • i sistemi di stalli temporanei non devono essere utilizzati come fase intermedia per gli allevamenti che vogliono passare dagli stalli al parto completamente libero se la superficie totale del pavimento che occupano non è sufficiente per predisporre un sistema di recinti ben funzionante;
    • alle scrofe e ai lattonzoli deve essere fornito materiale di arricchimento che consenta loro di assumere un comportamento esplorativo nel periodo compreso tra il parto e lo svezzamento;
    • per una riproduzione che sia sostenibile in termini di longevità delle scrofe, si deve limitare la selezione della figliata a una media di 12-14 lattonzoli nati vivi;
    • a causa delle gravi conseguenze sul benessere dei lattonzoli, la castrazione chirurgica senza anestesia o analgesici non deve essere praticata; l’immunocastrazione deve essere preferita alla castrazione chirurgica; la migliore alternativa consiste nel mantenere gli animali integri;
    • il taglio della coda non deve essere eseguito e la morsicatura della coda evitata;
    • per motivi di benessere degli animali è opportuno mantenere l’attuale età minima legale di svezzamento a 28 giorni e prendere ancora in considerazione l’eccezione che consente lo svezzamento anticipato in circostanze specifiche. Occorre svolgere ulteriori ricerche per convalidare strategie volte a mantenere l’igiene nei recinti parzialmente fessurati;
    • per individuare i branchi che presentano svariate conseguenze sul benessere, al momento della macellazione deve essere effettuato il monitoraggio delle lesioni alla coda, della dichiarazione di non idoneità della carcassa e delle lesioni polmonari nei suini all’ingrasso: tale procedura consente l’elaborazione di linee guida per l’attuazione di misure preventive e di attenuazione;
    • al momento della macellazione, monitorare le condizioni corporee, la dichiarazione di non idoneità della carcassa, le ulcere scapolari e le lesioni vulvari nelle scrofe che devono essere riformate;
    • per consentire l’analisi comparativa, la creazione di banche dati di tracciabilità e gli esercizi di valutazione del rischio a livello transnazionale devono essere sviluppati metodi di valutazione e sistemi di punteggio armonizzati per gli indicatori diretti del benessere dell’animale individuati;
    • i sistemi di valutazione automatica e continua degli indicatori diretti del benessere dell’animale e di registrazione dei dati devono essere coerenti con il metodo manuale standardizzato.