Livelli di assunzione di riferimento per la dieta: pubblicato il parere sulla vitamina A

L’EFSA ha stabilito i livelli di assunzione di riferimento per la popolazione Apporto di una sostanza nutritiva che presumibilmente soddisfa il fabbisogno di quasi tutti i soggetti sani all'interno di una popolazione relativi alla vitamina Sostanza alimentare necessaria in quantità minime per garantire una normale crescita e mantenere in buone condizioni di salute l'uomo e gli animali. La maggior parte delle vitamine sono "essenziali" poiché non vengono prodotte all'interno dell'organismo A nell’ambito del proprio sistematico riesame dei pregressi pareri scientifici sull’assunzione di nutrienti. Gli esperti di nutrizione Scienza che studia il modo in cui la dieta è correlata al bisogno di sostentamento dell'organismo dell’Autorità hanno altresì concordato le proposte per tre micronutrienti: vitamina E, fosforo e vitamina B12, che saranno oggetto di consultazione pubblica nelle prossime settimane.

Per la vitamina A il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui prodotti dietetici, la nutrizione e le allergie (gruppo NDA) ha stabilito i seguenti “livelli di assunzione quotidiana di riferimento per la popolazione Comunità di persone, animali o piante della stessa specie” ( PRI Apporto di una sostanza nutritiva che presumibilmente soddisfa il fabbisogno di quasi tutti i soggetti sani all'interno di una popolazione. Sta per “assunzione di riferimento per la popolazione” in breve):

  • 750 µg per gli uomini e 650 µg per le donne;
  • 250-750 µg per neonati e bambini.
  • 700 µg  per donne in gravidanza, valore che risulta superiore al PRI per gli adulti al fine di tenere conto delle esigenze del feto e della crescita dei tessuti materni.

L’analisi dei dati contenuti nella banca dati particolareggiata dell’EFSA sul consumo di alimenti e nella banca dati sulla composizione nutrizionale evidenzia che nell’UE l’assunzione media di vitamina A si colloca tra 409 e 651 μg/al giorno per i bambini da 1 a 3 anni di età; tra 597 e 1 078 μg/al giorno per gli adolescenti (da 10 a 18 anni di età); e tra 816 e 1 498 μg/al giorno per gli adulti.

La vitamina A è importante per mantenere la vista in buona salute, oltre che per per la crescita e l’integrità delle cellule dei tessuti corporei. La conseguenza clinica più tipica della carenza di vitamina A è la xeroftalmia, una malattia degli occhi che colpisce soprattutto i bambini piccoli. La carenza di vitamina A in alcuni Paesi con un basso tenore di vita è inoltre associata a infezioni respiratorie, diarrea e aumento della mortalità.

La vitamina A è una vitamina liposolubile che l’ organismo Essere vivente come l'uomo, gli animali, le piante e i microbi (per esempio, batteri, virus) ricava attraverso la dieta da alimenti di origine animale sotto forma di vitamina A preformata (per lo più retinolo ed esteri del retinolo), o da alimenti di origine vegetale sotto forma di carotenoidi precursori della vitamina A. I cibi ricchi di vitamina A comprendono carne, burro, margarina arricchita di retinolo, latticini, uova, verdura e frutta come patate dolci, carote, zucche, verdura a foglia verde scuro, peperoni rossi dolci, mango e meloni.

Le consultazioni pubbliche sui valori di riferimento per la dieta relativi a vitamina E, fosforo e vitamina B12 saranno avviate il 9-10 marzo. I particolari sono disponibili qui.

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